sabato 27 dicembre 2014

Un presepe di riflessioni e ricordi

“Facciamo qualcosa da Natale!” è stata una delle frase che ho pronunciato più frequentemente in questi ultimi giorni, ma è difficile trovare un’attività che soddisfi le mie aspettative… Mercoledì pomeriggio io e la mia sorellina ci siamo trasformate in aiutanti di Babbo Natale e abbiamo incartato i regali per mamma, papà, cuginette e morosi, con il Grinch che ci intratteneva in televisione, ma quello che mi è piaciuto di più della vigilia di quest’anno è stato assistere al Presepe Vivente di Sesto al Reghena.

Sesto è un borgo medievale fantastico, sorto dal primo insediamento che consisteva in un’abbazia benedettina chiamata Santa Maria in Sylvis. È riconosciuto come uno dei borghi più belli d’Italia e il titolo è sicuramente meritato, ma non parlerò ora di lui, perché vorrei farlo in un post dedicato che uscirà in futuro!

Il presepe viene allestito ogni due anni, in più giorni a diversi orari, e vi partecipano oltre duecentocinquanta abitanti che interpretano le figure, animando oltre venticinque quadri scenici. Quella di quest’anno è la ventesima rappresentazione e l’esperienza maturata nel campo dà vita ad uno spettacolo unico, non la solita storia del presepe, ma un racconto originale e trasversale, ricco di temi che interessano non solo il passato ma anche il presente, con riferimenti a fatti storici a noi vicini.

I pescatori all'entrata del borgo

Il tema dell’anno è la vicenda di Frate Federico, realmente vissuto nel XIII secolo, che diventa simbolo di chi sta perdendo la fede a causa di ciò che accade attorno a lui. Federico osservava la sua realtà e studiava la storia del Friuli Venezia Giulia, scoprendo il terribile avvicendarsi di eventi bellici dovuti alla sete di potere e all'avidità. In quel contesto non c’era spazio per la pace e anche le stesse mura della chiesa erano diventate nel tempo delle mura difensive, sottolineando la vocazione dell’uomo al combattimento. Tutto ciò faceva vacillare la fede in Dio e Federico decise di ritirarsi nelle campagne di San Fior per vivere da eremita e ricercare quel dono che stava perdendo. La voce narrante della rappresentazione è proprio quella del monaco, che pronuncia il suo discorso di addio ai confratelli e agli abitanti di Sesto, augurando agli uomini contemporanei e futuri di ritrovare la pace. Per coinvolgere lo spettatore è stato girato un video che mostra gli attori in abiti medievali all'interno dell’abbazia, ma sono stati anche fatti dei montaggi di filmati famosi ritraenti eventi di un passato più recente, dalle atrocità naziste, all'attentato alle Torri Gemelle del 2001 fino alle odierne guerre in cui molti soldati americani sono stati giustiziati. Durante queste proiezioni i quadri scenici si animavano ospitando figure mutanti, che si trasformavano gradualmente in personaggi medievali e moderni, sorprendendo continuamente per la cura nella realizzazione degli abiti e la capacità nel rendere teatralmente le scene.




Insomma la scelta di vedere il Presepe Vivente di Sesto al Reghena si è rivelata semplicemente perfetta per immergersi nella magia delle feste natalizie e riflettere su temi proposti non banalmente, ma anche per tornare indietro nel tempo e rivivere il passato. Inoltre io ho una predilezione per i presepi viventi perché mi riportano alla memoria i miei trascorsi da Gesù Bambino e da angioletto nel presepe del mio paese. Certo quello non era organizzato in modo così professionale, ma io lo attendevo moltissimo per tutto l’anno e tutti ci sentivamo delle star durante la recitazione!

Il ghetto dei lebbrosi

P.s. Un particolare ringraziamento va ad uno dei protagonisti, l’asinello di Frate Federico. Quell'animale un attore nato, che agisce con naturalità ignorando il grande pubblico, ma quando accade qualcosa di importante si ferma immobile e composto davanti alle telecamere!



Fate ancora in tempo a visitare questo scorcio medievale nella sua veste natalizia... cercate i volantini e visitate il sito http://www.abbaziasestoalreghena.it/ per informazioni su date e orari, ne vale la pena!

E voi come avete trascorso la vostra vigilia? Si accettano idee per il prossimo anno :)

2 commenti:

  1. Ce ne hanno parlato, peccato non esserci stati! Ma almeno abbiamo visto le foto ;-)!

    RispondiElimina