giovedì 15 gennaio 2015

Scoprendo il Medioevo a Bologna

Capodanno è sempre un tormento: tutti si aspettano di passare una serata diversa e originale, indossare pailettes e partecipare a chissà quale evento. Alla fine dei conti, però, ci si prende solo un'innervosita! Quest'anno, dopo aver cercato inutilmente una stanza in ogni città raggiungibile, abbiamo deciso di prendere in prestito l'appartamento del fratello di Ale, dato che studia a Bologna, quindi vi consiglierò qualcosa da fare se passate nei dintorni =) Purtroppo quando ci sono stata la maggior parte di monumenti o musei era chiusa, quindi non ho potuto visitare molto. Bologna comunque è una piccola città, quindi non si tende a soggiornarvi più giorni; ne bastano un paio per le attrazioni più famose. 

La città. Bologna è caratterizzata dal tipico tessuto medievale, con il suo intricarsi di vicoli che si destreggiano tra i palazzi, che sono stati vestiti nei secoli a seconda delle mode. Arrivata nel centro della città mi ha piacevolmente colpita la presenza di chilometri e chilometri di portici, costruiti in continuità con poche e brevissime interruzioni. Il portico è un elemento che spesso si trova nei nuclei medievali, ma a Bologna è stato esteso a gran parte della città, anche negli edifici più moderni. 
Il medioevo ricorda anche la religione e Bologna testimonia ciò con le sue numerose chiese. In Piazza Maggiore si erge la basilica dedicata a San Petronio, ma in uno slargo non lontano troverete a stupirvi il complesso di Santo Stefano, detto delle Sette Chiese.

Chiostro di Santo Stefano



Il Medioevo si respira anche nelle antiche residenze in mattoni e legno, anch'esse disseminate nella città, caratteristiche e molto curate.



L'urbanistica medievale voleva anche l'assenza di grandi piazze, specialmente se anteposte agli edifici religiosi, quindi la Piazza Maggiore non è certamente originaria di quell'epoca, ma resta comunque un luogo affascinante, che inquadra, com'è solito, gli edifici più importanti della città, tra cui San Petronio, il Palazzo d'Accursio (o comunale), Palazzo dei Notai, e molto altro.

Vi consiglio l'Archiginnasio, sede dal Cinquecento dell'Università di Bologna, la più antica d'Europa, fondata nel 1088. All'interno si trovano sale affrescate e decorate, ma soprattutto è degno di visita il teatro anatomico secentesco, in legno d'abete. 

Il Palazzo d'Accursio è la storica sede del governo della città, inizialmente adibito a deposito di grano. A me è piaciuta molto la facciata, in cui si possono ammirare esempi di elementi architettonici di varie epoche e stili.

Il duecentesco Palazzo Re Enzo è un ampliamento degli edifici comunali, in sui si alloggiavano le macchine da guerra e si tenevano consigli popolari.

Piacevole è l'incontro con la Palazzina Majani, realizzata come sede del negozio dell'ononima marca di cioccolatini all'inizio del Novecento in stile liberty. All'epoca ospitava anche un caffè e una sala da ballo, molto di moda all'epoca, ma oggi purtroppo c'è un negozio di vestiti!

Nel Ghetto si trova poi Casa Buratti, che si affaccia sulla curiosa via Inferno. L'edificio è in una zona non molto frequentata, ma è la prima sede della sinagoga ebraica della città, ricordata da una targa  che ricorda che le tristi vicende di quella comunità.

Palazzo Manzoli Malvasia si affaccia su una piazzetta in cui Ale ha mangiato il suo agognato kebab. La curiosità questa volta riguarda quello che era il corpo di accesso all'ex ghetto, raffigurante una maschera, da cui veniva versato del vino al popolo attraverso una cannuccia, in occasione della nomina a Gonfaloniere di uno degli appartenenti alla famiglia Manzoli.



Le torri. Un periodo fiorente per la città iniziò attorno al Mille, quando molte famiglie iniziarono a costruire le proprie case vicine tra loro e sormontate da torri, simbolo di prestigio ma anche baluardi di difesa: fonti storiche ne contano più di cento, di cui oggi ne restano una ventina. Le più note sono Torre degli Asinelli e Torre Garisenda, nel centro della città.
Le torri avevano una struttura ricorrente, con una base tozza sopra alle fondazioni con pali, costruita con grossi blocchi di pietra locale. Al di sopra i muri diminuivano il loro spessore all'aumentare dell'altezza, alleggerendo la muratura a sacco. Questa era formata da uno strato di mattoni interno e sottile, uno intermedio con resti della pietra lavorata e ciottoli, un paramento esterno più grosso, in cui si vedono le buche pontaie, i fori che servivano per ospitare le impalcature in legno usate per innalzare gli edifici.



Passeggiando per la città mi sono divertita a scoprire le numerose torri che la popolano. Le potete trovare ovunque, alte e basse, perse in strette viuzze medievali, spesso incorporate in palazzi d'epoca che le nascondono ad un primo sguardo, a volte mascherate da campanili. Questo non fa che aumentare la curiosità nei loro confronti e, se avete il tempo per dedicarvi ad una passeggiata, catch'em all!


La Torre degli Asinelli. Costruita nel primo secolo dell'anno Mille, è la più alta delle due e raggiunge i 97 metri, con la sua scalinata interna di ben 498 gradini, che fu però terminata solo nel Seicento. Alla sua base cera stato previsto uno spazio per le guardie e una prigione provvisoria, oggi occupato da banchetti di souvenir. Sulla cima, invece, trovava posto una struttura di legno per contenere una campana e un braciere per le comunicazioni d'emergenza nella notte. 

Durante le Guerre Mondiali fu utilizzata per avvistamenti, soprattutto per indirizzare i soccorsi alle zone bombardate. Il suo ruolo è stato nei secoli molto importante per l'ordine della città e i suoi abitanti e avvicinandosi ci si rende conto di come la sua imponenza si sia facilmente affermata come riferimento, un pò per paura, un pò per speranza, ma anche per meraviglia e stupore. Ricordo che questa è una delle torri più alte d'Italia e la sua stabilità è stata spesso minata da eventi sismici, incendi e bombardamenti. Ma i suoi nemici più temuti sono stati i fulmini, che l'hanno danneggiata ripetutamente anche in modo grave, fino a quando il primo parafulmini vi fu costruito nel 1824.

Torre Garisenda. Pressoché coeva alla vicina Torre degli Asinelli,raggiunse inizialmente i 60 metri, ma oggi la si vede molto più bassa, a causa della scapitozzatura effettuata al termine della sua costruzione nel XIV secolo. Il terreno di fondazione aveva subito un cedimento repentino e la pendenza della torre spaventava gli abitanti, che decisero di abbassarla fino agli attuali 48,16 metri. Incombeva pendente e minacciosa all'epoca di Dante, che la cita nella Divina Commedia paragonandola alla figura di un gigante. Nel Trecento la torre fu collegata attraverso una passerella di legno alla Torre degli Asinelli, diventando con essa il punto di avvistamento più importante della città, usato per mantenere l'ordine pubblico e difendersi da nemici indesiderati fine alla fine del secolo. 
.

Nessun commento:

Posta un commento