martedì 2 dicembre 2014

Stoccolma: il relitto del Vasa

La seconda attrazione della mia classifica è il Vasamuseet (per la medaglia d'oro vai al post: http://snoopandsparkle.blogspot.com/2014/11/stoccolma-la-mia-giornata-preferita.html!).
Si tratta di un museo che ospita un unico oggetto: sembrerà noioso detto così, ma posso assicurarvi che è uno spettacolo! La protagonista è un'antica nave da guerra di legno recuperata dai fondali del porto di Stoccolma e restaurata per oltre il 95% rispetto allo stato originale.

Le dimensioni. 
Il vascello ha una lunghezza di 69 metri e una larghezza di 11,7 metri. Si presenta imponente nella penombra del museo e subito ci si chiede come facessero a costruire cose del genere! Per rispondere alle vostre domande è stato allestito un plastico che rappresenta come fosse il cantiere del 1600 e illustra le diverse operazioni che vi si svolgevano al suo interno. 
L'albero maestro era in origine alto 52 metri e il peso totale del Vasa è di 1210 tonnellate. Furono realizzate più di 500 figure scolpite in legno e il tutto risultava rivestito con brillanti colori e foglie d'oro.
Il viaggio del Vasa, risalente 1628, durò per soli 1300 metri.


Il modello del cantiere - http://www.vasamuseet.se/en/The-Ship/Ship-buildning/

Il recupero del relitto. 
L'operazione di recupero iniziò negli anni Cinquanta, quando l'archeologo marino Franzèn riuscì a portare sulla terraferma un pezzo di quercia consumata dagli anni di permanenza nell'acqua. Grazie a quel ritrovamento si realizzarono dei tunnel per collocare sotto lo scafo i cavi per sollevare la nave. Servirono diverse operazioni per spostare il relitto su una piattaforma subacquea, che fu infine sollevata nel 1961.
La nave si trovava in buone condizioni e la sua struttura era intatta, grazie alle fredde temperature delle acque svedesi poco salate che non permettono la vita di animali che mangiano il legno. Per evitare però che le assi si rompessero per la poca umidità dell'ambiente, furono spruzzate delle soluzioni chimiche ed estratti alcuni elementi per immergerli nuovamente in acqua: anche oggi per permettere la conservazione nel museo la temperatura è costantemente controllata e c'è un elevatissimo grado di umidità, ma ci si abitua molto presto. Nell'edificioi sono diverse sezioni che spiegano in dettaglio il sollevamento della nave e il suo restauro, mostrando anche le tecniche che venivano adottate dai palombari nei secoli passati: l'aneddoto più divertente che abbiamo letto racconta di un uomo che in una giornata di novembre si calò nelle acque gelide armato soltanto di una tuta di pelle e appostato all'interno di uno strumento a forma di bicchiere che avrebbe dovuto mantenere l'aria nella parte superiore permettendogli di respirare durante l'immersione. Per compiere una simile impresa è necessaria una buona dose di follia, come fa notare il prete che ne ha scritto il resoconto nel XVII secolo!


Operazioni di recupero - http://www.vasamuseet.se/en/The-Ship/Life-on-board/

Il tormentato rapporto con la brezza marina. 
Il Vasa fu costruito su ordine del re Gustavo Adolfo II di Svezia e avrebbe dovuto essere la nave più potente del mondo, con i suoi 64 cannoni e 300 soldati (potevano essere ospitati in totale 450 uomini). Per rispettare il volere del sovrano furono costruiti due ponti per i cannoni, in modo da poter assalire le navi nemiche con facilità (dal momento che sarebbero state tutte più piccole!).
Nei cantieri del tempo, però, non si elaboravano progetti né si facevano molti calcoli: tutto era affidato all'esperienza dei capomastri, ma soprattutto ai capricci dei committenti. Non si sapeva il comportamento che avrebbe avuto una nave con una struttura simile e non si era in grado di prevederlo. Si pensi che la prova di carico più frequente consisteva nel far correre dei marinai lungo il ponte della nave: questa iniziò ad ondeggiare paurosamente a causa dell'altezza dello scafo, ma il re voleva che i lavori fossero terminati al più presto e si fece finta di niente. 
Così l'inaugurazione avvenne in una bella giornata d'estate, il 10 agosto 1628, ma quello stesso giorno vide sia la partenza sia l'affondamento del Vasa! Una prima leggera folata di vento fece inclinare la nave, ma la manovra del timoniere la ristabilizzò. Bastò la seconda folata perché l'inclinazione fosse tale da far imbarcare acqua attraverso i fori dei cannoni, tenuti aperti per sparare a salve all'evento inaugurale. La massa di acqua che entrò peggiorò le condizioni e il vascello sparì tra le acque, poco lontano dal porto di Stoccolma. 
A bordo erano presenti più di cento persone e di queste ne morirono almeno la metà. Negli anni Sessanta furono trovati i resti di venticinque corpi, a cui fu dato un nome e che sono oggi esposti al museo.


Il modello del cantiere - http://www.vasamuseet.se/en/Exhibitions/The-Stockholm-ship-yard/

Nelle espodizioni è raccontata anche la vita dei marinai del tempo a seconda delle classi sociali: in ogni caso un'esistenza terrificante, tra malattie, mancanza di cibo, noia, paura delle tempeste eccetera. Abbiamo letto che ai marinai erano di norma somministrate delle bevande alcoliche prima delle battaglie perché ciò sembrava renderli più aggressivi e meno intimoriti! 

Questo museo merita il podio per la grandezza, le informazioni che offre e l'ottimo stato di conservazione della nave, ma anche per la sua organizzazione, che prevede diversi piani che ospitano le mostre e si affacciano al vascello, così da permettere di osservarlo in ogni sua parte (dall'esterno, ovviamente). Ci sono anche guide di ogni nazionalità che raccolgono gruppi di visitatori a determinati orari spiegando approfonditamente molte curiosità. Andateci e non rimarrete delusi, ne sono certa!

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