In questo post racconterò della mia attrazione preferita tra quelle che ho potuto apprezzare a Stoccolma:
Skansen, il primo museo all’aperto del mondo. È stato fondato nel 1891 e
consiste in un immenso parco, in cui sono stati ricostruiti alcuni edifici dal
XVIII secolo ad oggi, ma tra le oltre 150 meraviglie che si possono vedere ce
ne sono molte di originali, trasportate da ogni angolo della Svezia. Il parco è
animato da persone in costumi d’epoca che eseguono i lavori più tradizionali e
vi introducono alle loro case, presentandovi ipotetici parenti e offrendovi del
thè.
Il parco è suddiviso in numerosi
ambienti, rappresentanti lo stile di vita svedese di classi sociali differenti.
Inizialmente abbiamo visitato il borgo, una ricostruzione di un ambiente urbano
del Settecento, in cui abbiamo incontrato artigiani e venditori. La panetteria
sembrava il luogo preferito dai turisti e tutti uscivano con un caldo dolcetto
tra le mani! A me sono piaciute molto la spezieria, dove un disponibile ragazzo
ci ha spiegato cosa fossero i vari prodotti, la farmacia, che conteneva anche
un piccolo laboratorio in cui preparare i farmaci, e la segheria, dove un uomo
stava appassionatamente levigando delle assi per farne dei mobili. Molto
apprezzata è stata anche la fabbrica dell’ingegnere, affollata da macchinari di
diverse età che sbuffavano mentre un anziano signore scriveva chissà quali
formule su pezzi di carta con una penna stilografica. C’è anche una fabbrica
del vetro, ma avendo Murano a due passi non mi ha stupita più di tanto!
Abbiamo poi potuto entrare in una
fattoria dove una signora ci ha accolti mostrandoci un vecchio album di
famiglia che illustrava vere scene di vita dall’Ottocento. In una casa degli anni
Venti, invece, si poteva ascoltare qualcuno che suonava un antico spartito al
pianoforte mentre delle distinte signore si godevano la pasticceria svedese.
Skansen ospita anche uno zoo, in
cui si possono avere piacevoli incontri con gli animali domestici o selvatici nordici,
tra cui renne, alci, lupi. I miei preferiti sono stati gli orsi… Sono rimasta
incantata quando ho notato che cercavano di scavare delle fosse nel terreno per
poi appisolarcisi dentro: tenerissimi!
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