Sono stata a Gubbio con Ale, i
miei e la mia sorellina Bea; siamo stati tutti stregati da questa antica città
ricca di storia e fascino. La meta ci era stata suggerita dai miei nonni; beh
non nominate la parola “Gubbio” in loro presenza, perchè le storie sul loro
viaggio e sulla bellezza della città potrebbero non avere mai fine!
Gubbio ha origini romane, che si
possono ritrovare passeggiando per la città. Il teatro romano, ai piedi del
colle su cui si arrampicano saldi i palazzi della città, risale al I sec. a.C. e ha
subito diversi restauri nei secoli scorsi; oggi è utilizzato come location per
spettacoli estivi molto suggestivi. Nei pressi del monumento si trovano anche i
resti di un’antica tomba romana, ritenuta (forse erroneamente) la camera sepolcrale dell’ultimo re
dell’Illiria.
Il Teatro Romano - source: pinterest |
Ciò che si coglie subito
arrivando a Gubbio è il carattere medievale dell’abitato, con palazzi e chiese adagiati sul monte Ignino, tra strette viuzze in acciottolato che si articolano in ripide salite e discese.
La storia medievale di Gubbio è legata alla vita di
San Francesco, che trovò qui un rifugio dopo essere stato cacciato da Assisi.
Presso la chiesa detta la Vittorina avvenne il famoso episodio dell’incontro
tra il santo e il lupo che divenne miracolosamente docile come un agnello alla
vista dell’uomo. I pellegrinaggi, che ancora oggi attirano molti fedeli nei
sentieri percorsi dal santo, ricordano la conversione di questi e l’arrivo alla
famiglia Spadalonga; il sentiero più famoso è chiamato Cammino di Assisi.
Di epoca medievale è tutto il
centro storico, con le sue numerose chiese, i palazzi delle famiglie in vista e
le diverse piazze. Il Palazzo del Bargello è il tipico esempio di architettura
gotica della zona, costruito agli inizi del Trecento come residenza del
magistrato a capo dei servizi di polizia. Nella piazza antistante si può
trovare la cinquecentesca Fontana dei Matti, che trova origine del carattere
imprevedibile degli eugubini: chi compie tre giri di corsa attorno alla fontana
viene simbolicamente battezzato con gli schizzi della sua acqua e diventa un
vero matto patentato!
La Fontana dei Matti |
Piazza Grande è la piazza
principale della città, situata in una posizione che fosse centrale rispetto ai
quattro quartieri; per questo il disegno prevedeva una piazza pensile,
circondata su tre lati dagli edifici comunali e con il quarto lato libero che
si affaccia sul resto della città sottostante, come una grande terrazza
panoramica. La realizzazione del progetto iniziò nel quattordicesimo secolo ma
si protrasse per due secoli, con vicende di nuove costruzioni e demolizioni
fino all’Ottocento. Nei lati corti della piazza, uno opposto all’altro, si
trovano il Palazzo dei Consoli, che voleva testimoniare la potenza della città
e ora ospita il museo civico, e il Palazzo Pretorio, sede del Comune di Gubbio.
Il duomo della città è la chiesa dedicata ai santi
Mariano e Giacomo, di fronte alla quale si trova il Palazzo Ducale, realizzato
per Federico da Montefeltro e ospitante il famoso studiolo ligneo.
Piazza Grande |
San Domenico |
Botte Grande dei Canonici |
Sulla cima del onte Ingino,
raggiungibile attraverso una cabinovia da cui si può godere di un magnifico
panorama, si trova la Basilica di Sant’Ubaldo, che ospita le spoglie del santo
protettore della città. Al suo interno, raggiunto dopo un piacevole chiostro,
si trovano anche i tre ceri, strutture di legno molto alte, che rappresentano i
candelotti di cera utilizzati nel passato, dedicati a Sant’Ubaldo, San Giorgio
e Sant’Antonio. Vengono portati in città sulle spalle di giovani che si
organizzano in una staffetta ogni 15 maggio dal 1160, anno della morte del
patrono. Per tornare al paese, noi abbiamo scelto di percorrere il sentiero nel
monte, una passeggiata facilmente percorribile anche dai bambini, con
passeggini o in bici.
Chiostro della Basilica di Sant'Ubaldo |
Festa dei Ceri - source: pinterest |
Per il
secondo giorno della nostra vacanza abbiamo scelto le Cascate delle Marmore a
Terni. Le suggerisco a chiunque si trovi in zona perchè sono state l’attrazione
preferita di tutti! Le cascate coprono un dislivello di 165 metri, con tre salti che agitano le acque
del canale Velino trasformandolo in un’enorme nuvola bianca che ricopre tutta la
vegetazione circostante. Il rumore del fiume accompagna dolcemente la passeggiata
allombra delle fronde degli alberi, ricordandoti che dopo la salita sarai
ripagato per la fatica con una vista spettacolare. Lungo il sentiero si trova anche la
terrazza dell’amore, un punto panoramico da raggiungere con un impermeabile,
dove gli schizzi della cascata ti investono facendoti sentire davvero
piccolissimo davanti alla grandezza della natura. Ci sarei tornata mille volte!
Le cascate non hanno colpito solo me, ma anche illustri poeti e scrittori del
passato, poichè era una tappa del Grand Tour, il viaggio che i giovani abbienti
intraprendevano per attraversare l’Europa imparando un sacco di cose. Nel punto
d’osservazione preferito dai viaggiatori, nel 1781 venne realizzata la Specola,
una torretta da cui osservare il panorama e un bellissimo arcobaleno creato dal
vapore acqueo.
Le cascate non sono naturali, ma provengono da un lungo lavoro,
iniziato in epoca romana, per collegare il canale Velino al fiume Nera
sottostante; nel secolo scorso le cascate furono utilizzate a scopi industriali
e per questo fu realizzato un sistema per bloccare il flusso acqueo durante determinate
ore del giorno, ancora funzionante. La riapertura delle cascate è essa stessa
un’attrazione e gli orari si trovano nel sito http://www.marmorefalls.it/, dove
troverete tutte le informazioni che vi servono. Noi abbiamo scelto di pranzare
proprio nel periodo in cui l’acqua era stata bloccata, per poi prendere un
posto in prima fila e goderci lo spettacolo. Vi consiglio di dare un’occhiata
al sito anche per poter partecipare alle visite guidate (anche in notturna!), in
cui potrete essere accompagnati da folletti o attori teatrali.
Cascate delle Marmore |
Prima di partire verso casa,
siamo passati per Assisi, dove ero già stata da piccola accompagnata dai miei
nonni. Quando si pensa ad Assisi, vengono in mente mille mila chiese, di
cui non vi parlerò (a me sono piaciute molto, ma non si può dire lo stesso per
i miei accompagnatori). Percorrendo le viuzze, dove tutto è del colore dei
mattoni e della pietra, ravvivato da qualche macchia creata da piante e fiori, si raggiunge
la piazza della città, dove si trovano i palazzi comunali. Inserito tra questi
vi è il Tempio di Minerva, costruito nel I secolo e ancora perfettamente
conservato nel colonnato corinzio, grazie alla trasformazione da tempio in chiesa
cristiana nel Medioevo e successivamente in residenza del podestà e anche in
carcere. Mi ha stupito molto trovare in questa cittadina un frammento di mondo
romano così diverso, ma armoniosamente inserito tra i palazzi del tessuto
medievale.
Questo viaggio è stato uno dei miei preferiti e spero di avervi incuriositi!
Hai detto che i "ceri" non sono facili da vedere?
RispondiEliminaMa amore! Sei stato l'unico a non averli visti!
EliminaNon conoscevo questo luogo, bellissimo!
RispondiEliminaA me é piaciuto davvero tantissimo! Te lo consiglio!
EliminaMa lo sai che non ci sono mai stata? Un vero peccato a quanto pare :-)!
RispondiEliminaAndateci assolutamente!
EliminaMi chiedevo che fine avessi fatto!!! L' Umbria e le sue città sono sempre una conferma di quanto possa essere bello passeggiare per il nostro paese!!
RispondiEliminalalu
www.ilquadernodilalu.it
É stato un periodo un po' complicato con gli esami dell'Università e il resto..! Adoro anche io il nostro meraviglioso paese!
Eliminanon ci sono mai stata ma con queste foto mi hai convinta: subito inserita nella mia lista delle mete italiane da vedere prima o poi!
RispondiEliminahttp://www.audreyinwonderland.it/
Brava :)
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